“Gastalda con brio. Buon debutto per l’atteso allestimento del testo goldoniano. Regia calibrata. Splendida la Caserta”
(“La Cronaca”)
“Il testo, splendidamente interpretato dagli attori, si presta ad una lettura di tipo sociologico e ci offre uno squarcio vedutistico della fauna umana settecentesca in villeggiatura”
(“Hystrio”)
“Lo spettacolo odierno recupera il testo dialettale e lo propone cercando, anche attraverso l’uso del linguaggio popolare, di evidenziare le situazioni comiche e il lato grottesco dei personaggi…”
(“La Repubblica”)
“Sotto il profilo interpretativo protagonista assoluta la scintillante e scaltra gastalda, un’Isabella Caserta per cui ci è difficile trovare aggettivi al di là dell’incantevole. Perfetta nella cadenza sia vocale che gestuale, irruente e contenuta al punto giusto, ha donato al personaggio un’autenticità che raramente siamo abituati a vedere nelle maschere goldoniane”
(“Nuovo Veronese”)
“Straordinario successo della gastalda. L’opera, di dilagante comicità, è stata recuperata nella sua partitura originale. L’andamento del lavoro si presenta così mosso, agile, simpatico, giocato sull’imprevisto, sul rapido cambiamento di scena e sui lazzi di Arlecchino, Brighella, Corallina e Pantalone”
(“La Gazzetta”)
“Eccezionale interpretazione del testo goldoniano di Isabella Caserta. Va da sé che in così esilarante impianto, gli esperti interpreti del T. S. hanno potuto gustosamente e in modo divertito esprimere al massimo le loro potenzialità”
(“Il Quadrivio”)
“Uno spassoso Goldoni pressoché inedito”
(“Il Giornale di Voghera”)
“Dolce, scintillante, incantevole nella sua pur spregiudicata interpretazione, Isabella Caserta rimane la protagonista indiscussa nei panni dell’avvenente e scaltra servetta: attorno a lei si muovono personaggi e maschere della commedia dell’Arte”
(“Veronateatro”)
“Successo di pubblico per ‘La gastalda’ di Goldoni a Lucerna”
(”L’Eco”)
“Applausi e risate per un Goldoni in versione originale. Una gastalda leggiadra. Isabella Caserta accattivante protagonista. E’ riuscita a Caserta questa messinscena ‘leggera’ nel suono alato delle musiche e nelle forme dei costumi del Laboratorio teatrale, ma nello stesso tempo corposa”
(“L’Arena”)