DIDONE
di Silvia Bragonzi

regia Jana Balkan e Isabella Caserta

Didone, figura di spicco dell’Eneide di Virgilio, che ha ispirato molti autori sia in letteratura che in pittura che nell’opera lirica, incarna una storia ricca di passione e destino.
Primogenita del re di Tiro, la sua successione al trono fu contrastata dal fratello Pigmalione che ne uccise il marito Sicheo e prese il potere. Didone fuggì dalla città con molti seguaci e dopo lunga peregrinazione approdò sulle coste libiche, dove fondò Cartagine dopo aver ottenuto dal re Iarba il permesso di stabilirsi. Innamoratasi di Enea, eroe troiano giunto naufrago, ruppe fede al “cener di Sicheo”. Quando Enea decide di andarsene per fondare Roma, Didone non riesce più a trovare il senso di vivere e si uccide profetizzando eterna inimicizia tra Roma e Cartagine (inimicizia che porterà alle guerre puniche).

La scelta di lavorare su Didone rientra nell’indagine psicologica sull’animo femminile e fa parte del progetto del Teatro Scientifico Femminiletrapassatopresente. In lei si ritrova una donna forte e coraggiosa: è passata attraverso il lutto del suo sposo, ha lasciato la sua famiglia d’origine e ha sfidato la fortuna andando in una terra straniera, per anni regna su Cartagine, rendendola di cruciale importanza. È una figura femminile politica eccezionale nel mondo antico, che non dava spazio alla donna nella vita pubblica, ma si sgretola per amore. Con Enea si lascia andare alla passione allontanandosi dalle regole morali e sociali del suo tempo. Quando lui la abbandona soccombe alla delusione, alla rabbia, al dolore.

Lo spettacolo coniuga il teatro di prosa con la lirica e il mezzo audiovisivo in una commistione di passato e presente e si avvale di una scrittura drammaturgica contemporanea.

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