Yesterday. L’ultimo gioco
Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale
Lo spettacolo è ispirato a una storia vera
“Ho visto un’anziana al funerale del figlio che ad un certo punto ha smesso di piangere perché non si ricordava più che ci facesse là. Ha detto: ‘Portatemi via, chi è quello là dentro?’”.
Da questa esperienza è scaturita la nostra ricerca e questo lavoro che tratta il tema dell’Alzheimer e del nuovo nucleo familiare che si viene a creare (malato, badante, familiare) con un triplice tessuto linguistico.
La perdita della memoria è una malattia che complica tutto perché fa smarrire il senso delle cose, fino a farle sparire nell’indistinto. E’ un naufragare inesorabile verso il niente. E’ un lento smarrirsi nel silenzio e nell’assenza. E’ irreversibile.
Abbiamo cominciato a indagare questa perdita attraverso un lavoro di ricerca, interviste, testimonianze e incontri fatti con gli anziani, i familiari e le badanti che li assistono. Tra le tante storie che abbiamo conosciuto direttamente o indirettamente, abbiamo scelto di raccontarne una. I tre protagonisti sono persone reali, persone che abbiamo conosciuto e ci hanno raccontato questa storia. Non si vuole commentare né giudicare, solo ritrarre una realtà che coinvolge tutti e che porta a riflettere.
Lo spettacolo oscilla tra ricordi e presente, tra visioni della mente e realtà e interroga lo spettatore sulla forza dell’amore, forse unica cura.
Testo di Jana Balkan
con Jana Balkan, Isabella Caserta, Francesco Laruffa, regia di Jana Balkan, Isabella Caserta, Francesco Laruffa. Produzione Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio
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